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Ma chi pensava al cinema? Io volevo fare il regista teatrale. Si era a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta, l'epoca d'oro del nostro teatro: splendide scenografie, ottimi interpreti, buoni testi. Certo in quel periodo anche il livello del cinema era elevato, ma mi interessava di meno. Tanto più che la mia scuola di tecniche teatrali era straordinaria, come i suoi insegnanti, che non si soffermavano tanto sul modo di dipingere gli scenari o di cucire parrucche, quanto sulla "magia" del teatro, sul suo mistero. Ci spiegavano che nel rapporto tra l'attore e il teatro c'era qualcosa di straordinario, a cui noi tecnici davamo un contributo essenziale. Eravamo molto fieri di essere partecipi di quella magia. Ma per accedere ai corsi superiori di regia teatrale occorreva la laurea. Per una questione di affinità, decisi di conseguirla alla Scuola Superiore di Cinema di Łódź. Intanto finiva l'epoca d'oro del teatro. Quello che un tempo mi era parso straordinario esaurì il suo fascino. (it) |