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L'interpretazione può essere discussa, rifiutata o del tutto inefficace. L'azione parla da sola. Inoltre l'interpretazione è colorata dall'orientamento del singolo terapeuta. Così, un freudiano interpreterà da un punto di vista diverso da quello di un adleriano, uno junghiano, un seguace della Horney, e così via. Ma questo non cambia in alcun modo il valore della rappresentazione stessa. Non fa altro che porre l'interpretazione ad un rango di importanza secondario. Talvolta, effettivamente l'interpretazione analitica potrebbe anche essere distruttiva più che terapeutica; può darsi che il paziente abbia bisogno, più che di analisi, di identificazione emotiva. (it) |