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Il cavaliere, non potete immaginarlo, senza ridere, preso in un qualsiasi dialogo. Possiede appena alcune parole e queste non potrebbero essere scambiate con un compagno come leggere palle colpite dalla racchetta. Lui dice, sì, o dice, no. Afferma o rifiuta senza attorcigliare di commenti quel che dice. Non si può discutere con lui, è troppo semplice. Le parole di lui pronunciano l'Universale e formulano il Tutto. Non sa cavillare, ma vivere nel vero e morire per testimoniarlo con la sua morte. Sa che gli avvocati non sono mai così loquaci come quando difendono cause abominevoli. Odia quella setta. Io anche. È vestita di nero. Il cavaliere monologa certezze nette. (it) |