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Sul tema della morte ho sempre riflettuto a lungo, arrivando a una conclusione che il 99% delle persone non condividerà, e cioè che io sono in pace con la morte. E quando sono caduta sul Nanga Parbat, parlando con Dio io ho detto: "Lo sapevo e accetto di morire". Non sarebbe stato così brutto per me, avevo solo paura che mi facesse molto male. Ma non sempre ho pensato così. Quando nel 2010, durante la spedizione sul Cho Oyu, morì Walter Nones , pensai: vale la pena fare tutto ciò? Infatti per sei mesi non provai più a salire in montagna, avevo paura. Poi in un paio di occasioni, sul K2 ma anche sul Passo vicino casa, ho visto dei cadaveri ma questo non mi ha provocato alcuna reazione. Ho capito che la morte fa parte della nostra vita, c'è a chi capita prima e a chi dopo. Io vado in montagna sapendo che può succedere e lo faccio perché sono così appassionata che non voglio rinunciarci solo per paura. (it) |