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Chi non è ardentemente convinto che il principio vitale dell'amore è l'idea, alla quale bisogna sacrificare, se è necessario, la vita e quel che è più, l'amore stesso, sia pure un amore felice, chi non è convinto di questo è bandito dal regno della poesia. Ma ove l'amore è nell'idea, ogni commozione, ogni fuggevole moto dell'animo ha il suo significato, perché l'essenziale è continuamente presente, ossia la collisione poetica che, a quel che io so, può essere ben più terribile di quella che ho qui descritta. Ma a voler servire l'idea, il che non vuol dire servire due padroni, quando l'altro padrone è l'amore, si richiede una logorante fatica, perché nessuna bella può servire le esigenze che ha l'idea, né il broncio di una fanciulla contrariata è paragonabile all'ira profonda dell'idea, ira che soprattutto non si può mai dimenticare. (it) |