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La storia della guerra nella ex-Iugoslavia si sta lentamente dimenticando. Abbiamo dimenticato gli autobus pieni di bambini orfani, legati ai loro sedili che lasciavano Sarajevo, correndo precipitosamente fra gli spari dei cecchini e i mortai che cadevano. Abbiamo dimenticato le case di riposo dove gli anziani morirono in silenzio di freddo. Abbiamo dimenticato gli ospedali pieni di cadaveri: abbiamo dimenticato il massacro di Markale, e il bombardamento di civili affamati mentre erano in coda per pane ed acqua. Le immagini di campi di calcio trasformati in cimiteri, di vetri rotti, di edifici devastati, dei mezzi morti, i feriti e i morti si sono fuse con altre immagini di sofferenza in altre parti del mondo, e anche queste a loro volta si stanno dimenticando. (it) |