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Più fortunati dei poeti, all'estero i pittori possono fare a meno di un traduttore: il linguaggio delle forme e dei colori non ha risentito delle infelici conseguenze seguite al crollo della Torre di Babele. E tuttavia, questa regola ha le sue eccezioni: all'estero, Poussin, il più grande dei nostri pittori, ha ancora oggi un pubblico tanto esiguo ed esclusivo quanto quello di Racine. Apprezzare Poussin equivale ad essere ammessi tra i cultori di quella musica da camera francese che Nietzsche, giustamente riteneva incomprabile. Trent'anni fa gli Stati Uniti, a quanto pare, non possedevano un solo dipinto di Poussin: i compratori in un primo tempo si erano rivolti ad artisti di genio più accessibili, o difficili ma più immediatamente aggressivi. (it) |