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Docile strumento del potere, la vittima sportiva dirotta i propri istinti in riserve di caccia dove non può influire sulla vita politica nazionale, e la sua rabbia è controllata. Ma del sistema è la vittima più repressa, e la più disperata, perché non sa più di che cosa è privato. Questa sua violenza senza oggetto potrà essere ricuperata al momento opportuno: gli stadi sono una riserva di energia per ogni dittatura che sappia offrire un oggetto d'amore altrettanto mitico e inconsistente del gioco non giocato. (it) |