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La lettura dei Promessi Sposi è stata, credo, un grande strumento di normazione linguistica e ideologica ed è stato un coefficiente fra i tanti di una unificazione culturale della nazione dall'alto e un grande veicolo di uniformazione a partire da una base ideologica cattolico-moderata. Francamente non vedo che bisogno abbia la nazione di essere unificata linguisticamente e ideologicamente in questa maniera. La sostituzione del Manzoni con altri autori può essere un passo in avanti: naturalmente dipende dai testi prescelti, dalla disponibilità e preparazione degli insegnanti ad affrontare un lavoro diverso. Io vedrei positivamente un allargamento massiccio delle letture dei giovani di quindici anni e oltre: propenderei insomma per un pluralismo linguistico, per una moltiplicazione delle occasioni culturali. (it) |