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Quando il treno si rimette in movimento è possibile che con sé porti soltanto pochi viaggiatori: solo coloro i quali non si sono lasciati sfuggire l'ora. Potrebbe anche accadere che i più vogliano lasciarselo sfuggire, giacché la stazione sembra più gradevole, accogliente e familiare del viaggio.
Fu schema analogo quello che dovette avere dinanzi agli occhi Nietzsche, allorché delineò l'immagine del «superuomo» e dell'«ultimo uomo». Che egli abbia introdotto la compassione come segno per distinguerli, è tratto geniale, largamente incompreso.
Dal punto di vista terninologico è più felice la scelta dell'espressione «ultimo uomo» rispetto a quella di «superuomo» per indicare il tipo che è riuscito a congedarsi dalla storia. Ecco il compito, il perno intorno al quale gira il movimento al muro del tempo. (it) |