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Un groviglio inestricabile di odi ancestrali che potrebbe trasformare l'intera regione del Caucaso in un Libano gigantesco e incontrollabile.
E non c'è dubbio che anche Mosca gioca le sue carte, «usando» l'Ossezia del Sud - che non vuole seguire la Georgia sulla strada dell'indipendenza dall'Urss - come argomento che potrebbe giustificare un intervento sovietico «pacificatore». Ma i nuovi dirigenti georgiani, emersi dal crollo comunista nelle elezioni di ottobre, hanno dato più che una mano a questo disegno, applicando la legge del più forte contro le minoranze etniche annullando ogni autonomia, nominando prefetti, scatenando bande armate. Obiettivo dichiarato del Presidente georgiano è ora quello di cacciare dalle loro terre i 164 mila ossetini del Sud: se vogliono la loro autonomia - ha detto Gamsakhurdia - «se la cerchino nell'Ossezia del Nord. (it) |