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Se lo Scià di Persia fosse stato un buon democratico, ovvero un uomo che ama e rispetta il suo popolo, avrebbe evitato al suo Paese la drammatica esperienza della Repubblica islamica. Trentacinque anni dopo la sua caduta e l'ascesa trionfale di Khomeini, l'Iran soffre di una penosa schizofrenia. Più della metà della sua popolazione non ama il regime cui è sottoposta e ne aggira i divieti per vivere diversamente. Che vi siano o meno le elezioni, questo non fa differenza per gli iraniani scontenti. Una cappa di piombo soffoca il Paese i cui destini vengono decisi da un superuomo annidato nel suo palazzo, che si crede un piccolo dio. Lui è la "Guida Suprema". Non è stato eletto, ma designato o meglio si è autodesignato. Ali Khamenei è al di sopra della mischia. Al di sopra di tutto, inarrivabile, intoccabile. (it) |