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Del Fossombroni, valentissimo nelle discipline matematiche e nelle idrauliche, abbiamo già fatto parola; diremo ora che l'arte di governare i popoli di un piccolo Stato per lui si riduceva a lasciar loro la maggiore libertà nelle cose private, quand'anco licenziose, per distrarli dalle pubbliche. Non amico né ostile ai progressi, era alieno da ogni provvedimento crudele e da cieca reazione. Geloso dell'autorità del Principe, che era anco la sua, si proponeva di tutelare, come meglio potesse, la indipendenza dello Stato. (it) |