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In questi cinquant'anni dalla sua morte ella ha continuato a essere oggetto di disprezzo e di adorazione, di benevolenza e di scherno. È nota la frase con cui Charles de Gaulle la liquidò: «Elle est folle!». Papa Paolo VI affermò che la sua era una delle tre influenze decisive della sua vita. T.S. Eliot la considerava un genio, e Graham Greene vide in lei un'impetuosa adolescente. George Steiner l'ha trovata «perversa» e Malcolm Muggeridge ne ha parlato come di una delle «luci nelle nostre tenebre». Compare in innumerevoli libretti di devozione, e in un libro lungo, veemente, è stata paragonata a Hitler. Di reazioni, giudizi e impressioni come queste se ne possono citare all'infinito; la massa di letteratura che la riguarda sta minacciando di sfuggire di mano. (it) |