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Nel Vecchio Testamento troviamo contenuta la proibizione fatta da Geova di mangiare, perché impuro, il sangue di animali e ugualmente quindi il sangue umano. Da un punto di vista tecnico la trasfusione di sangue è un «alimentare» il corpo quando la malattia o l'anemia riducono la quantità di sangue, affamando gli organi vitali. Ma ciò non comporta in alcun modo possibile il sacrificio della vita, o l'arrecar nocumento alla vita di un altro, o ancora la violazione di un codice di leggi sacrificali esistente ne Vecchio Testamento. I testimoni di Geova non possono presentare un solo versetto in merito, sia per quanto riguarda la trasfusione sia circa un sacrificio cerimoniale, che potrebbe in qualche modo essere spiegato come argomento che proibisca di salvare la vita di un altro. Nell'amministrare una trasfusione non si sacrifica nessuna vita e non si mangia affatto del sangue in violazione alla proibizione fatta, ma si trasferisce della vita da una persona ad un'altra; si ricevono in dono forze offerte in uno spirito di carità e misericordia. (it) |