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Qui rise l'Etrusco, un giorno, coricato, cogli occhi a fior di terra, guardando la marina. E accoglieva nelle sue pupille il multiforme e silenzioso splendore della terra fiorente e giovane, di cui aveva succhiato il mistero gaiamente, senza ribrezzo e senza paura, affondandoci le mani e il viso. Ma rimase come seppellito, il solitario orgiasta, nella propria favola luminosa. Benché la gran madre ne custodisca un ricordo così soave che, dove l'Etruria dorme, la terra non fiorisce più che asfodeli. La primavera che giunge con rigide ariette da settentrione indugia un poco su quei colli tristi e logori, disertati dai lavori dell'uomo. Fruga le rare erbe che a contatto dei suoi acri fiati mattinali si gelano. Poi fugge via come impazzita.
Il suo regno è verso il mare. (it) |