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Stavo anche lunghe ore sdraiato sul campo, la testa sul paracadute, tentando di lottare contro la mia eterna frustrazione, contro l'indignato tumulto del mio sangue, contro il mio bisogno di risuscitare, di vincere, di superare, di uscire di là. Ancora oggi non so cosa voglia dire di preciso "là". Suppongo si tratti della condizione umana. A ogni modo non sopporto più che vi siano degli esseri abbandonati. Spesso alzo la testa e guardo mio fratello, l'Oceano, con amicizia: esso raggiunge l'infinito, ma so che anche lui cozza dappertutto contro i propri limiti; ed ecco il perché, senza dubbio, di questo tumulto, di questo fracasso. (it) |