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Allievo forse dei Cosmati, Pietro Cavallini seppe infondere alle sue figure quel profondo sentimento classico che si ritrova nelle statue dei maestri marmorari, e conservò loro quella nobiltà di portamento e quella eleganza di drappeggi quale poteva solo derivare da chi si trovava in contatto continuo con l'antica bellezza. Così sul finire del XIII secolo egli arrivava allo stesso punto in cui era arrivato Giotto, e infondeva all'arte della pittura una vita nuova, che pur essendo personalissima si riallacciava ancora alle tradizioni romane. (it) |