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C'è in questi versi... il segno di un destino poetico, volto a una confessione di continuo sollevata dal puro diarismo per il rovello e l'attesa di una rivelazione, nella linea della grande Dickinson, di Cristina Rossetti. Esso nasce dall'ininterrotto scontro tra il quotidiano e il visionario. "Gli eletti hanno accesso all'anticamera", "Col mio scettro d'insonnia per la casa", "Chi mi percorre in sonno i corridoi – delle arterie...": colei che ha saputo darci metafore così fulminee non si è mossa che pochissimo dal suo appartamento borghese, o lo ha fatto per trasferirsi in un posto di vacanza. (it) |