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Nell'antico simbolismo degli animali, e non solo entro i limiti dell'Occidente cristiano, coesistono due punti di vista diversi, in apparenza contraddittori: secondo il primo gli animali, creature inferiori all'uomo e a lui soggette, si delineano come una rappresentazione dei vizi e degli atti peccaminosi da cui l'uomo deve rifuggire se vuole elevarsi dalla «bestialitade» alla dignità del suo rango; secondo l'altro, sono invece gli esseri più aderenti alla norma naturale che governa il cosmo, e divengono quindi per l'uomo, oltre che esempi di virtù e di obbedienza, specchi purissimi della Volontà divina. (it) |