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Bisogna notare che il marchese Di Rudinì, a Corte, non aveva che pochi amici. La morte del conte Visone gli avrebbe offerto forse l'occasione di nominare – come avrebbe tentato Crispi – un ministro politico di sua fiducia presso la persona del Re; ma lui, anima troppo superiore di fatalista, non pensò mai all'opportunità di coprire quel vuoto... anche per evitare una noia a S. M., che non amava vedersi intorno visi nuovi.
Rudinì, a chi ripetutamente gli consigliava tale nomina, rispondeva, a propria scusa, che non si sentiva abbastanza forte per imporsi alla Corona... E, fra una stretta di spalle e l'altra, non ne fece mai nulla. (it) |