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La guerra del 1941-45 fu, nel suo barbaro orrore, la prova suprema dei sistemi e delle civiltà che reggono i popoli. Non si mente dinanzi alla morte! E allorché, nell'inverno 1941-42 e fino all'inverno successivo, quando cominciò la vittoriosa controffensiva dell'esercito rosso, i moscoviti non ebbero che da salire la collina dei passeri per ascoltare il rombo del cannone tedesco, quando i leningradesi, per recarsi al lavoro, dovettero sfidare il fuoco delle mitragliatrici nemiche che colpivano gli operai ai loro torni e i fornai alle impastatrici dove confezionavano un pane immangiabile, quando Stalingrado per suprema difesa dovette gittare nelle trincee scavate nella neve financo i suoi vecchi e le sue donne, allora sulle labbra dei combattenti esangui «Russia» e «Stalin» ebbero lo stesso suono e lo stesso significato, e fu chiaro come l'uomo e il sistema avessero ricevuto il collaudo della storia. (it) |