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Trakl è maestro nel rendere la fissità di alcuni momenti che tutti noi portiamo dentro fin dall'infanzia: quel pomeriggio già incline al tramonto che pareva non voler più finire, quel frullo d'ali che si vestì di eternità pur durando meno di un secondo, quel lampo di strazio o di dolcezza che senti ancora oggi, dopo tanti anni, come se ti avesse appena visitato. Il suo conservante, come l'ambra per certi insetti preistorici, è quella stranissima inesplorata materia che si è tacitamente convenuto di chiamare "poesia. (it) |