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Ho meditato sulla mia terribile fragilità. È la fragilità della "parte", tanto per restare ahimè giuristi: e tutti siamo parti fino a quando non arriva l'ora suprema che ci rende al tutto. Tante volte penso che le sole ore in cui non sono stato parte, sono state, paradossalmente, quelle in cui vedevo accanto a me la morte. Avevo una serenità, fatta di certezza più che di speranza e il mondo si era staccato da me come in questo momento in cui sono nel più assoluto isolamento per la nebbia che grava su tutta la città. (it) |