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l'arte comica per l'arte comica, insomma, nella quale egli era un maestro inarrivabile e – ciò di cui non si rendeva conto – un prezioso reliquiario: perché la tradizione della «commedia dell'arte» si concentrava in lui, i secoli antichi passavano in lui, il tesoro della storia teatrale napoletana si in lui; a lui restava Napoli e la svanita scena del «San Carlino», persino la mentalità, il linguaggio, il genio dei modi, dei luoghi, degli spiriti dei «mami» e dei Pulcinelli, dei Tartaglia e dei «buffi barilotti», dei «guappi» e delle «Colombine». Tutto questo si trasferiva in lui (it) |