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Io non dico, come molti, che la vita della città sia falsa; è quella che è, viva e reale nei suoi artifizi e nei suoi difetti; dico che è incompleta, specialmente se da essa si vuol giudicare della vita nazionale, e se si suppone esser vita della città la vita, nella città, di una classe. Quando si scende dalla Capitale alla provincia, dalla città al borgo, dal club, dalla redazione del giornale, dal salone delle feste alla campagna, alla fabbrica, all'officina, l'orizzonte delle realtà sociali si allarga ai nostri sguardi, e si ha un'impressione diversa di quel che è una Nazione. (it) |