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Il dirigibile si sollevò male fuori dalla rimessa, cadde e tirato dalle correnti fu recuperato a fatica. Nel gennaio 1906 un altro tentativo e la rinnovata catastrofe: gonfiata troppo, l'aeronave salì rapida ma venne rovesciata dal vento per via della rottura del motore. L'atterraggio di fortuna riuscì, però un uragano completò la distruzione. Il conte ordinò che fosse fatta a pezzi e pareva finita; invece una seconda lotteria di 500 mila marchi in Prussia permise che LZ3 fosse pronto in autunno. Così il 9 ottobre 1906 per cento chilometri in due ore con velocità di almeno 12 metri al secondo l'argentea nube veleggiò in maestosa calma, reggendo la gondola con dentro il conte Zeppelin e la figlia: in veletta, bella e svagata. Navigarono beati tra le funi e dietro l'elica di noce, splendida, che invertiva il senso di rotazione a comando. (it) |