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Anche scorrendo con un rapido sguardo le singole opere di Pola, ci si trova subito chiamati ad una serie di riscontri ed incontri, di antinomie felicemente risolte oppure lasciate in sospeso su quella terra di nessuno che sempre è la poesia al suo limite, là dov'essa esplora le proprie ragioni. E Pola non si è mai soffermato a lungo, ha sempre esplorato e camminato; gli anni sono stati per lui conferma ed insieme sorpresa. Egli ha saputo sempre "divagare" anche restando alle prese con una sua antichissima zona interiore, con un suo sillogismo o funzione dalle molte variabili. E ancora oggi sta interrogandosi, e le risposte, che non possono non essere interlocutorie, sono tuttavia felicemente produttive, nutrienti. La gravità della situazione si è accentuata, sempre più esponenziale si è fatta la minaccia contro l'uomo, o ciò che resta dell'uomo. Ma Pola ci insegna ancora, ci aiuta a scommettere ancora su una, pur vaga, luminosità, su un amore. Che è la poesia e più della poesia. (it) |