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Il messinese schietto ha una sua aristocrazia che io non saprei in Italia ritrovar simile se non in qualche città del Veneto; non solo formale, ma signorile nell'intimo; e fastidio e assoluto di ogni pedanteria e grettezza; e in più una generosità che è propria del sangue siciliano, sostenuta da un senso superiore della vita, tra rassegnato e malinconico e amaro, il quale risale, credo, molto lontano, e forse muove dalla stessa sorgente a cui nutrirono il loro sorriso Socrate e i grandi Sofisti. (it) |