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Ciò che sorprende per prima cosa è, quanto all'antichità, il suo ardore esclusivo per la scultura greca. Non apre bocca, quasi disdegnoso, pe' monumenti della Roma imperiale che pure aveva veduto da vicino, e non fa neppur un lontano accenno alla raccolta di statue che già era allora nel giardino de' Medici. Il culto suo per la Grecia va sì oltre ch'egli sostituisce il computo cronologico delle Olimpiadi a quello dell'Era volgare, e in cambio di dire che un certo artista è morto sotto il pontificato di Martino V, dice che è morto nella olimpiade CDXXXVIII. (it) |