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Ricordo che ero al mare in Corsica, con un piede nell'acqua e una fetta d'anguria in mano, e riflettevo sul collegamento fra diritti umani e diritti animali. Più ci pensavo e più mi apparivano evidenti gli elementi di somiglianza. A un certo punto mi guardai e mi dissi: tu finora hai tenuto un comportamento criminale. Sei giustificato perché non sapevi, o meglio non ti rendevi conto del significato delle tue azioni, ma se mangi animali sei un criminale. Insomma mi resi conto che dovevo cambiare le mie idee sul mondo e i miei stessi comportamenti. Sono diventato vegetariano, concedendomi due-tre mesi di tempo per attuare il cambiamento senza troppi traumi. Ricordo che fu un passaggio interiormente molto rapido: ogni volta che guardavo nel piatto e c'era della carne mi dicevo: "No, non me la sento proprio di mangiarla. (it) |