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Io amo il povero popolo di Pest: | la povera gente che nei pomeriggi | di domenica, con i vestiti stracciati, || stupita, attonita, ascolta | sbatter la porta dei caffè lussuosi e contempla, | sull'ingresso dei cinema, i quadri dei film. || Essi, i poveri, passano su questi | marciapiedi, le scarpe | scalcagnate, e sbirciano | furtivamente là nei caffeucci. || Ragazze affamate, chi amano mai? | Orfani logori, stanchi, simili | a santi magri, si stagliano | neri sotto l'alone dei lampioni. || Chi ha mai visto che cosa nasconda | l'ombra della loro stanza? Chi ha spiato | se nel loro letto è un guanciale? Chi ha veduto | cos'è il malinconico popolo di Pest? || Io ho visto gli operai, i pallidi | volti che la febbre consuma: ne ho visto | il male la pena la fame: | ho visto il sanguinante | cuore di questa terra. (it) |