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Io sono minimalista, sono contro il consumismo e il capitalismo. Ti racconto una storia. Sono nato in una famiglia normale, che viaggiava a bordo di una Renault 4. Se uno ha presente com'era fatta una Renault 4 sarà d'accordo con me che in giro c'era di meglio. Mio padre era alto due metri e pesava centocinquanta chili. Quando si sedeva al posto di guida, l'auto s'inclinava da un lato. Da ragazzino ho cominciato ad andare in trasferta giocando a calcio. Da Trieste, dove vivevo, eravamo costretti a prendere la "camionale", una specie di lunga rampa che portava fuori città: non una vera salita, solo una rampa. Eppure papà era costretto a farla in terza perchè, già allora, la nostra era forse l'unica macchina rimasta col cambio a quattro marce. Insomma, arrivavo al campo sempre per ultimo. Beh, devo dire la verità: non me n'è mai fregato un cazzo. La mia infanzia non è mai stata condizionata dall'auto di mio padre. Oggi un bambino si sentirebbe a disagio, perché c'è la rincorsa al benessere che omologa tutti. Mi fa impazzire che tutti abbiamo il Samsung o l'iPhone. Sono, siamo tutti uguali. Io apprezzo le pari opportunità, anche economiche, ma ho letto I vizi capitali e i nuovi vizi di Umberto Galimberti e ha ragione lui: siamo dipendenti dalla merce. (it) |