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Con l’applicazione capillare del microchip dal 1970, con il collasso ideologico del comunismo sovietico e l’impatto del capitalismo globale che ne consegue, come insegnano questi ultimi quindici anni, il consumismo più diffuso e la paradossale polverizzazione della sensibilità hanno cambiato tutte le forme d’arte. Il poeta è in grado di fare luce su questi cambiamenti. Anzi, deve. La poesia oggi è minacciata nella sua essenza, anche se – paradossalmente – ci sono adesso più poeti di ogni altro periodo storico. E la minaccia viene dalla continua spinta alla banalizzazione di ogni forma poetica. (it) |