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Può essermi assai gradito avere delle idee senza saperlo e vederle addirittura con gli occhi».
Se Goethe sostiene di non aver colto la pianta originaria solo con il pensiero, ma anche con la «visione», ciò può significare soltanto con l'intuizione o con la «rivelazione» come aveva detto Hamann. Goethe vede la potenza di configurare nell'indistinto e nella sua pienezza o, come dice egli stesso, nella «natura». Schiller, al contrario, la vede nello spirito. Costui è dunque l'interlocutore più libero, Goethe il più potente, perché è della libera volontà e dei suoi limiti che si tratta in questo confronto, certo, il più significativo che si sia affrontato dai tempi di quello tra Lutero ed Erasmo sullo stesso tema. (it) |