Mention819283

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rdf:type qkg:Mention
so:text Ci fu un tempo in cui la vita degli uomini non era governata da alcuna legge, e giaceva selvaggia e schiava della malvagità dell'animo, mentre nessun premio esisteva per i probi, né alcuna pena per gli empi. Mi sembra tuttavia che gli uomini abbiano inventato leggi adatte a creare degli obblighi, perché la giustizia esercitasse un ruolo da padrona ed avesse come sua schiava l'ingiustizia: si colpiva con una pena chi commetteva qualcosa di sbagliato, mentre le leggi impedivano che i delitti venissero perpetrati con la forza pubblicamente. Tuttavia gli uomini li commettevano di nascosto, allora un saggio dotato di straordinaria intelligenza – a mio avviso – finse per i mortali che esistessero gli dèi, perché negli empi si infondesse la paura, se solo avessero fatto, detto o finanche pensato qualcosa di nascosto. Così, il dio venne ritenuto un demone infiammato di vita immortale, intelligente, dotato di vista, dotato di pensiero, interessato in queste vicende e pervaso di una natura divina, che potesse ascoltare ogni parola pronunciata dai mortali ed osservarne ogni azione. In questo modo – penso – un uomo per primo convinse i mortali a credere all'esistenza del genere dei demoni. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Crizia
so:description Sisifo (it)
so:description Frammenti di alcune opere (it)
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Triples where Mention819283 is the object (without rdf:type)

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Subject Property