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gli otto anni che il Milanesi stette nell'Accademia non furon perduti né per lui né per gli studi suoi. Fece amicizia con molti artisti, allora giovani e promettenti, oggi in fama di scultori e di pittori egregi; e con loro discorrere le ragioni dell'arte, aiutandoli del suo sapere storico nelle artistiche composizioni e del suo gusto nella esecuzione. Queste dolci consuetudini gli valsero molti conforti nella vita, e gli crebbero la passione che ebbe sempre vivissima d'illustrare la storia delle arti italiane, non con astruserie metafisiche, ma stampandone i documenti reconditi e rari. (it) |