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Quasi tutti i suoi affreschi nel castello di Ferrara, come quelli del principesco castello di Trento furono distrutti dal fuoco o dal dente del tempo, oppure l'insipienza degli uomini li lasciò andare in rovina. Povero Dosso! Viribus unitis, dovunque si è fatto a pezzi e a bocconi quello che della tua grande attività è giunto sino a noi, e con questi pezzi si è ornato ora l'uno ora l'altro maestro. Talora il Giorgione, tal altra il, il Pordenone, Francesco Penni o il Garofalo. Egli ben merita che lo si rimetta in onore e lo si ponga nella sua giusta luce. Nessun altro artista s'avvicina tanto al suo amico, così ammirato, l'Ariosto, quanto questo pittore col suo spirito sano, sereno e spesso splendido. Qualche volta è sfrenato, di tempo in tempo anche trascurato e leggero, ma nessuno può dire di lui che sia stato rozzo o volgare. (it) |