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Roma è la città unica, urbs et orbis che simboleggia e comprende le cose più disparate. Vi sono in Roma cinque o sei Rome, che hanno il loro carattere particolare e i loro speciali ammiratori e visitatori. Winckelmann e Overbeck, Goethe e Châteaubriand, Shelley e Lamartine, Byron e Veuillot, l'hanno adorata con eguale entusiasmo. Dall'Apollo di Belvedere, ai graffiti e ai mosaici Bizantini; dal semplice altare scavato nel tufo delle Catacombe, alle magnificenze liturgiche di San Pietro; dal palazzo dei Cesari, dal Colosseo e dalle Terme, alle Chiese dei Gesuiti e ai palazzi e alle fontane del Bernini; dalla desolata e pittoresca solitudine della Campagna, ai parterres ricamati e agli alberi pettinati delle Ville principesche; esistono in Roma i più spiccati contrasti. È la città dialettica per eccellenza. Essa concilia tutte le espressioni della storia e della vita, nella solenne unità della sua grandezza e nella infinita malinconia delle sue memorie. (it) |