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Quelle visite a Brioni mi aiutarono a fare un po' di chiarezza in me stessa, in qualche modo mi spinsero a formulare una sorta di graduatoria delle persone che più amavo. La prima era e restava mio nonno Taras Bulba però il maresciallo Tito era egualmente ammirevole... insomma, amavo uomini di idee assolutamente opposte. Nel frattempo ero cresciuta, mi ero iscritta alla scuola secondaria e avevo cominciato a prendere confidenza con i grandi scrittori. Il terzo, grande amore della mia vita fu quello per Dostoevsky e si trattò subito di una passione contrastata, poiché allora si riteneva che il grande romanziere russo fosse controproducente nella formazione di un giovane comunista. (it) |