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Come quando una mamma tiene ritto in grembo il suo poppante, ed egli con il capo e i movimenti del suo piccolo corpo si protende verso di lei che l'accarezza, e intanto il piccino manifesta la gioia del suo cuore con gesti e sorrisi, così accadeva che spesso il cuore nel corpo gli si elevasse verso il gaudio della sapienza eterna, in un profondo anelito dell'anima sua. E allora pensava: "O mio Dio, se ora una regina fosse mia sposa, la mia anima ne sarebbe orgogliosa, ma adesso sei tu la sovrana del mio cuore, sei tu colei che dispensa ogni grazia! In te ho ricchezze a sufficienza, potenza quanta ne voglio. Di tutto ciò che la terra possiede non c'è nulla che io vorrei!". E così meditando, il suo volto era lieto, i suoi occhi felici, il suo cuore giubilante, e tutti i suoi sensi interiori cantavano il Super Salutem, eccetera, tu gioia e bellezza del mio cuore, tu che superi ogni felicità e ogni bellezza, poiché con te mi è venuta la felicità e ogni bene ho posseduto in te e con te. . (it) |