so:text
|
Sono ormai anziano, decrepito e formalmente in pensione, ma rompo il mio voto a rimanere in silenzio sugli affari pubblici spinto da una tristezza profonda per il dramma dei Rohingya, la minoranza musulmana nel tuo paese. Per anni ho avuto una tua fotografia sulla mia scrivania per ricordarmi dell’ingiustizia e del sacrificio che hai sopportato per via del tuo amore e del tuo impegno a favore della gente del Myanmar. Sei stata simbolo della giustizia. Il tuo ingresso nella vita pubblica ha alleviato le nostre preoccupazioni per la violenza perpetrata ai danni dei Rohingya. Ma ciò che alcuni hanno definito "pulizia etnica" e altri "un lento genocidio" non si è fermato, e anzi di recente si è accelerato. (it) |