Mention827404

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so:text Il free jazz non era affatto, in principio, «la musica fucile, pallottola, aeroplano, la musica contro la società americana», come l'avrebbe definita, nel pieno della Rivoluzione Nera, LeRoi Jones. Intorno al 1960, quando Ornette Coleman e Cecil Taylor registrarono i primi dischi qualificabili con l'aggettivo free, né loro né i jazzmen che li affiancavano vedevano la loro musica in questi termini. Come i boppers quindici anni prima, erano le sensibili antenne di una società in fermento e riflettevano inconsapevolmente ciò che accadeva intorno a loro – rivelando, anzi, ciò che ribolliva sotto la superficie –, ma si preoccupavano in primo luogo di esprimere compiutamente ciò che sentivano e immaginavano, di precisare i caratteri formali della loro musica, che avvertivano tuttora impacciata da condizionamenti per loro innaturali. Coloro che ruppero decisamente col passato e che fecero proseliti – e cioè Cecil Taylor, John Coltrane e Ornette Coleman – erano partiti da diverse premesse e avevano ciascuno una propria cerchia di collaboratori. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Arrigo_Polillo
so:description Jazz. (it)
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