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ritornando alla Camera, nel 1866, dopo parecchi anni in cui aveva voluto rimanere all'infuori della vita parlamentare per consacrarsi al suo ufficio d'avvocato e ai domestici interessi, il Chiaves, con parola incisiva, con ironia garbata, elegante, ma amaramente severa, condannava i metodi empirici, senza convinzione, qualche volta senza dignità, di governo e di condotta parlamentare del Depretis, il quale iniziava allora quel così detto trasformismo, che eccitava nelle aure governative la confusione, la immoralità, lo scetticismo. (it) |