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Che facesse da allora Guglielmo Cottrau, che mai divenisse, noi lo possiamo sapere leggendo il fascicolo d'autografi e di notizie: Le portefeuille d'un mèlomane. Da quelle poche pagine egli sorge tutto intero. Esse ce lo fan vedere dedito anima e corpo alla musica; ardente d'irradiare il sentimento di artista fra veri e grandi artisti. Quanti ne conobbe!... i migliori fra i contemporanei restarono affascinati da quel suo carattere gaio, brioso, servizievole, entusiasta: Rossini, Donizetti, Bellini, Mercadante, Meyerbeer, Hérold, la Malibran – cosi cara ed affettuosa con lui – Lauro Rossi, i fratelli Ricci, P. A. Fiorentino, Nourrit – il cui tragico suicidio è rappresentato in maniera raccapricciante in una lettera che il Cottrau scriveva alla sorella, a Parigi – Pacini, Spontini, Thalberg ed altri ed altri ancora! (it) |