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Ma che dirò delle, che tutte ad una ad una divinissime sono? Chi meglio le usate in altra lingua in verso riduce? Chi meglio formane da se stesso di nuove? Chi più a tempo di loro si serve? Chi più con esse ogni qualità altera, e in accrescere e in diminuire, e in far leggere le cose gravi, e in far alte le basse, e in recare ornamento e a queste e a quelle? È in lui solo talmente a perfezione ridotto, ch'a volere una magnifica cosa comprendere in proverbio s'è tratto: le comparazioni dell'Ariosto. (it) |