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Hume descrive come un «mostro immaginario» un individuo «originariamente costituito in modo da non avere sorta alcuna di interesse per i suoi simili, anzi da considerare la felicità e la miseria di tutti gli esseri sensibili con maggiore indifferenza perfino di quanto considera due sfumature contigue dello stesso colore». Limitare la nostra sollecitudine a quegli esseri sensibili che appartengono alla nostra stessa specie significa essere almeno in parte dei mostri, ma questi mostri, purtroppo, non sono semplicemente immaginari. (it) |