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rappresentava quella minoranza, soprattutto di operai qualificati e meglio stipendiati, che, stanchi di rivoluzioni, non volevano più saperne di mitologia socialista. Essi intendevano di proteggere e migliorare le proprie condizioni di vita con l'aiuto dei sindacati, né li disturbava il fatto che lo Stato avesse a riprendere a poco a poco un carattere semiborghese. Infatti gli operai qualificati non ne avrebbero sofferto nella loro situazione professionale. C'era press'a poco lo stesso rapporto, fra Tomski e lo Stato dei Soviet, come tra un socialista dell'Europa occidentale e il suo Stato borghese capitalista; e questo spiega come mai proprio Tomski sia stato, negli anni dal 1925 al 1927, il più fervido patrocinatore dell'unione tra gli operai russi ed i sindacati socialisti europei. (it) |