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Fra le poche cose che il regime militare è riuscito a fare bene in Nigeria c'è stata la sistematica distruzione della vita intellettuale, del dissenso. Pur di sopravvivere, molti intellettuali si sono visti costretti a umilianti compromessi, hanno scelto di collaborare, accettando incarichi governativi, o comunque la loro dignità morale ne è stata danneggiata. Rispetto agli anni Sessanta, quando la vita culturale in Nigeria era molto vivace, il clima è oggi decisamente meno stimolante. Ma ci sono segnali che lasciano intravedere un cambiamento. La fine della dittatura ha allentato la tensione, e fuori dal paese gli editori sembrano pronti a scommettere sulla nostra letteratura. (it) |