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Quale dramma terribile e commovente!
Lo scrittore amato e stimato dal mondo intero, all'età di ottantadue anni era costretto a fuggire di notte, come un criminale, dalla sua casa paterna. A fuggire da quell'abisso insondabile che è scavato fra gli uomini dalla differenza degli istinti che dirigono la loro attività!
Tolstoj correva attraverso il vasto giardino sul piccolo sentiero che conduceva alla scuderia. Correva attraverso l'immenso giardino in una notte nera e gelata di fine ottobre.
Dietro di lui il terribile incubo di essere afferrato e tuffato di nuovo in quell'ambiente dove era stato costretto a soffocare per trenta lunghi anni! Davanti a lui la libertà morale, la libertà attesa da così lungo tempo, da così lungo tempo desiderata! La possibilità di far riposare la sua anima, almeno negli ultimi giorni della sua vita. La possibilità di compiere il suo dovere più sacro davanti alla sua coscienza, davanti all'umanità lavoratrice!... Gli avevano tolto la possibilità di vivere, ma ora, almeno, avrebbe potuto morire onestamente. (it) |